Vittima di una forte crisi che ne minacciava la chiusura o la vendita, il marchio fu affidato nel 2000 a Siddhartha Lal, attuale Managing Director del Gruppo Eicher Motors, il quale diede il via a un'importante svolta che ha portato Royal Enfield a diventare il marchio motociclistico in più rapida crescita nel mondo, un nome con cui fare i conti, con l'ambizione di guidare ed espandere il segmento motociclistico di medie dimensioni (250-750 cc) a livello globale. All'epoca, l'azienda vendeva meno di 2.000 moto al mese (con una capacità produttiva di 6.000 unità/mese) e il mercato indiano delle due ruote aveva costi bassi - calati del 18% tra il 2002 e il 2007. Dopo aver convinto il consiglio di amministrazione del Gruppo Eicher Motors a non chiudere Royal Enfield, Lal avviò una lunga indagine di mercato. Le sue prime azioni operative riguardarono rinegoziazione degli accordi con i concessionari, riduzione dei costi operativi, cambiamenti strutturali per migliorare i modelli e cambiare il modo di operare di Royal Enfield sul mercato locale. Nel 2004, assunta la posizione di COO del Gruppo Eicher Motors, chiuse 13 delle 15 linee di prodotto del conglomerato, mantenendo attive solo la linea di autocarri e Royal Enfield, che ricevette i maggiori investimenti. Nel 2005, Royal Enfield arrivò a vendere una media di 25.000 unità all’anno. Lal sviluppò nuovi modelli e propose ulteriori modifiche alle moto esistenti. In questo periodo, il marchio cominciò anche ad abbracciare la cultura del piacere motociclistico, creando eventi per gli appassionati come Rider Mania e Himalayan Odyssey. Lal rinnovò inoltre la rete distributiva su tutto il territorio nazionale, in modo da dare maggior visibilità ai prodotti e al marchio, rendendo l’esperienza d’acquisto più suggestiva. Con il nuovo ritmo a regime, la crescita e lo slancio globale del settore, Royal Enfield è passata da un totale di 50.000 moto vendute annualmente nel 2010 a vendere 825.000 unità alla fine dell’anno fiscale 2017-18.