La stagione 1984 si apre ufficialmente con il Motocross Internazionale di Mantova dove Michele ottiene un secondo, un quarto ed un primo posto di manche, ma i problemi fisici sembrano non avere fine. Infatti, risolti i guai al ginocchio, nella settimana precedente la gara di Mantova Rinaldi si è infortunato durante l’indoor di Parigi-Bercy, rimediando la subussazione della spalla.
Dopo le due prove di Campionato italiano di Maggiora e Arco di Trento, nelle quali perde il duello con Maddii per tre manche ad una, primeggia nella terza di Grottazzolina, dove precede il rivale, passato alla Cagiva, in entrambe le frazioni.
Il Mondiale 1984 si apre invece a Vittorio Veneto orfano del campione in carica Eric Geboers, passato in 500 con la Honda. Un rivale in meno per un campionato che sulla carta sembra un po’ più semplice da gestire del precedente se la sfortuna ancora una volta non ci mettesse lo zampino. Secondo nella prima manche dietro Van der Ven, Michele si blocca nella seconda frazione di gara. La spalla infortunata si lussa definitivamente, costringendolo al ritiro e, cosa ancor più grave, ad un nuovo stop per un intervento chirurgico che sembra ancora una volta frenare la sua rincorsa al titolo. Rinaldi salta le prove di Olanda, Belgio ed Austria nelle quali sono Van der Ven con la KTM, Strijbos con la Honda e i due alfieri della Cagiva, Vehkonen e Maddii, a dividersi la posta.
Quando rientra a Schefflenz in Germania, appena un mese dopo l’operazione, il suo distacco dal primo - Van der Ven con la Yamaha - è di 105 punti e sembra ormai incolmabile. Invece la rimonta inizia al GP successivo in Svizzera, dove l’olandese si ritira per la frattura al dito mignolo di una mano dopo l’urto con un paletto che delimita la pista. Un primo e un terzo posto portano Rinaldi a 72 punti mentre Maddii, che in sella alla Cagiva si rivelerà fino all’ultimo il suo più agguerrito rivale, è secondo a quota 140, staccato di 32 punti dall’olandese ancora leader della classifica iridata. A San Marino Maddii allunga ancora con due vittorie, poi in Francia e Spagna Michele mette a segno due doppiette che lo avvicinano al rivale autore nell’ultima gara di pessime partenze. Seguono la strana prova di Hallstavik in Svezia che vede finire Nilsson, Rinaldi e Maddii primi a pari merito e la penultima di Kuopio in Finlandia, dove altre due vittorie di manches avvicinano il parmense al portacolori della Cagiva. Maddii ha adesso 299 punti, Rinaldi 269, mentre Van der Ven è ormai staccato a 205. La gara di Ettelbruck, in Lussemburgo, del 12 agosto, diviene così quella decisiva per l’assegnazione del titolo. Rinaldi sa che per vincere deve solo attaccare, ma a decidere le sorti di quel titolo arriva, durante le prove ufficiali, l’incidente che mette fuorigioco Corrado Maddii. Scontratosi con Michele Fanton, il pilota della Cagiva riporta la frattura di tibia e perone e deve così forzatamente rinunciare all’ultima decisiva battaglia. Rinaldi, emotivamente coinvolto dall’incidente, pensa inizialmente di rinunciare alla corsa.
Poi spinto da altri colleghi, Geboers e Jobè in testa, prende il via per tentare il sorpasso. Alla fine della giornata risulterà vincitore della corsa e del titolo iridato, grazie ad un primo ed un quarto posto di manche che gli permettono di raggiungere quota 302 punti, tre in più di Maddii, fermo irrimediabilmente a quota 299.
A concludere la stagione arrivano poi altre due brillanti affermazioni per il pilota di Parma. La prima a Dalecin, in Cecoslovacchia, dove nella Coppa delle Nazioni a squadre della classe 125 primeggia in entrambe le manches mettendosi alle spalle Van der Ven e Vehkonen. La seconda a Faenza nella quarta prova dell’italiano dove mette a segno un’altra doppietta, un risultato che gli assegna il titolo anticipatamente.
A questo punto Rinaldi scende definitivamente dalla sua RA 125 e passa in 250.