di Marco Riccardi - 27 January 2018

Grandi amici, grandi piloti

Nel circus del Motomondiale siamo abituati alle grandi rivalità, ma Marco Lucchinelli e Barry Sheene sono stati due piloti poco convenzionali da questo punto di vista...

Barry Sheene e Marco Lucchinelli sono stati tra i piloti meno “convenzionali” del Circus della velocità. Irrequieti, veloci e richiesti dalle belle donne. Non per altro erano grandi amici. Entrambi hanno vinto il mondiale 500 con una Suzuki, Barry due volte. Il pilota inglese ha 31 anni quando, nel 1981, Lucchinelli si aggiudica il titolo iridato. Si comporta come un premuroso fratello maggiore e aiuta palesemente Marco, nonostante guidino moto di Marche diverse (rispettivamente Yamaha e Suzuki). Siamo a Imola, ottavo round: Barry consiglia a Lucchinelli di montare un nuovo set di gomme. Risultato: primo Marco davanti a Sheene. L’episodio si ripete in Svezia, in una bagnata Anderstop, dove l’inglese riferisce al pilota italiano che Randy Mamola, il solo antagonista per la vittoria mondiale dello spezzino, ha montato un certo tipo di gomme mentre il team di Lucchinelli ha scelto pneumatici diversi. Sheene arriva a parcheggiare di traverso in griglia la sua Yamaha, impedendo la partenza della gara, consentendo così alla squadra Suzuki di cambiare le gomme. Lucchinelli va via cauto, e sul viscido asfalto finisce al nono posto, ma è davanti a Mamola e conquista il mondiale.

Sheene passerà per primo sul traguardo: sarà la sua ultima vittoria, su un totale di 19, nella 500. Barry si ritira nel 1984 e va in Australia con Stephanie, la più bella ragazza del paddock, ex coniglietta di Playboy. La scelta di andare dall’altra parte del mondo è motivata dalla necessità di vivere in un clima più mite di quello inglese, per lenire i dolori lasciati dalle fratture subite in vari incidenti, come quello sul bank di Daytona nel 1975 o la caduta nelle prove di Silverstone 1982 dove i dottori useranno 27 viti e tante placche di metallo per rimettergli insieme le gambe. Sheene morirà a 52 anni, il 10 marzo del 2003, per un tumore allo stomaco. Marco dopo il mondiale e un favoloso ingaggio in Honda per il 1982, non riuscirà a replicare quello stato di grazia. Passa in Superbike nel 1988 e le sue ultime gare sono 7 anni dopo in Supersport. In mezzo il tentativo di intraprendere la carriera di cantante (Sanremo 1982) e i guai con la Giustizia per droga nel 1991. Poi, la morte del figlio Cristiano in un incidente in moto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA