Poco tempo fa vi abbiamo detto
come va la Kawasaki H2 SX, così potente da darti letteralmente un
“pugno nello stomaco” quando apri il gas. E tutto questo grazie a una turbina che spinge le prestazioni del 4 cilindri giapponese a limiti poco “umani”. Ma se pensate che, tra le moto, il “Turbo” sia una invenzione recente vi sbagliate: negli anni Trenta i compressori volumetrici sparavano aria a tutta pressione nei cilindri di moto da competizione come la favolosa BMW RS 500 e la Gilera 4 cilindri vincitrice del Campionato Europeo nel 1939 con Dorino Serafini. Poi i regolamenti sportivi cambiarono e la sovralimentazione venne abolita dal Motomondiale. Nemmeno tra la produzione di serie si parla di motori con compressore tranne la bresciana Galbusera che presenta nel 1938 le sue due tempi V4 250 e V8 500 cc e la RS Speciale che BMW aveva regalato al suo più grande pilota: nel 1958, Walter Zeller ricevette a fine carriera una 500 bicilindrica con compressore a palette, una moto da corsa che circolava su strada. Nel 1977 la Renault riporta in auge la sovralimentazione nel mondo dei motori grazie a un propulsore turbo di 1.500 cc che in F1 combatte (e vince) contro i 3.000 aspirati. La moda del turbo dilaga velocemente tra le auto di grande serie e lambisce anche le motociclette: negli Stati Uniti nascono kit di trasformazione per le 4 cilindri giapponesi, però destinati a dragster che corrono nelle gare di accelerazione.