Honda Gold Wing: la storia

Ripercorriamo, anche grazie alle foto, la storia della Honda Gold Wing. Dal primo modello da 1.000 cc del 1975, fino alla più recente GL1800 del 2018
1/12 Honda GL1000 Gold Wing del 1975
L'ho avuta, la Gold Wing. Un esemplare del 1976 (in foto con me al Col de l'Iseran) che caricavo come un mulo e con cui partivo, spesso senza meta, talvolta con una passeggera, sempre con la voglia di macinare chilometri. Mi ha scorrazzato per tutta Europa, con lei ho esplorato la Transilvania e affrontato l'Elefantentreffen, ho limato le pedane sui passi alpini e consumato gomme in giro per l'Italia. Mai un problema meccanico: gli inconvenienti sono stati causati solo dalla mia incuria. Abbastanza potente (Honda dichiarava 80 CV) era sì un po' pesante (280 kg a secco alla bilancia di Motociclismo), ma incredibilmente facile, come tutte le Honda. Zero vibrazioni, tanta coppia e un bel sound. Il suo boxer quattro cilindri era fluido come pochi. Curiosamente il prototipo aveva sei cilindri e una cilindrata di 1.500 cc, soluzione abbandonata, all'epoca, perché troppo lunga e pesante. Nemmeno quindici anni dopo sarà invece proprio così.
Nicolò Codognola con la sua Honda GL1000 Gold Wing del 1976 al Col de l'Iseran
Il prototipo della Honda Gold Wing del 1973
Ma andiamo per gradi. Nata principalmente per il mercato USA, la Gold Wing vanta, a metà anni Settanta, soluzioni avanzatissime. È la prima 1.000 cc giapponese, ha raffreddamento a liquido, distribuzione a doppia cinghia dentata e trasmissione finale a cardano. Per abbassare il baricentro, il cambio è sotto il motore e il serbatoio sotto la sella: soluzioni utilizzate su tutte le evoluzioni della Gold Wing fino ad oggi (lo vedete qui in foto). Nel 1976 la GL1000 costa 3.322.800 lire. Mancano però una protezione aerodinamica e delle borse per fare turismo: nel 1980 arriva la GL1100, che sopperisce a queste mancanze e accresce di poco la cilindrata. Ma rappresenta solo un modello di transizione: nel 1984 arriva la GL1200 che, oltre ad una maggiore potenza (94 CV, sempre a 7.000 giri/min), propone una carenatura più estesa e valigie laterali con top case integrati. Il peso sale a 337 kg (dato rilevato da Motociclismo). Nonostante questo, "la maneggevolezza è sorprendente per un pachiderma di tale mole" scriviamo all'epoca. Tra le maxitourer di allora è la meno cara (13.995.000 lire, contro i 14.400.000 lire della Yamaha Venture Royale 1200 e addirittura i 24.500.000 lire della Kawasaki Voyager 1300).
Honda GL1800 Gold Wing del 2001
La concorrenza agguerrita e il buon successo commerciale (specie negli USA) spingono Honda ad esagerare: nel 1988 arriva la GL1500, con il boxer 6 cilindri. È tra le Gold Wing più vendute e amate di sempre. La Casa dichiara 97 CV all'albero (87 alla ruota rilevati da Motociclismo) a soli 5.000 giri/min e una fluidità di erogazione sconosciuta fino ad allora. Debutta la retromarcia, perché per spostare da fermi 380 kg a secco non è roba da tutti. La bontà del progetto è confermata dalla sua longevità: bisogna aspettare fino al nuovo millennio per vedere un altro modello. Nel 2001 debutta la GL1800: il motore sale ancora in cilindrata e prestazioni (103,5 CV rilevati alla ruota), ma crescono anche il peso (417 kg con tutti gli optional, nonostante il telaio in alluminio) e il prezzo (50.340.000 lire nel primo anno di commercializzazione). Non mancano il cruise control (nella foto grande a lato, il nostro tester si diverte alla Pista Pirelli) e l'ABS. Nel 2007 arriva anche l'airbag, il primo su una moto. La GL1000 però, per me, rimane la più bella di sempre...

Arrivando ad oggi, ecco il nostro video-test dell'ultima versione: la GL1800 Gold Wing 2018.
Honda GL1800 Gold Wing 2018
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