Carl Fogarty torna in pista

Il pilota inglese ormai da anni era nel mirino degli organizzatori che più di una volta avevano cercato di coinvolgerlo nell’evento. Il 2000 sembrava essere l’anno buono, ma poi l’annullamento della Coupes Moto Légende a causa della pandemia di Covid-19 aveva mandato tutto a monte.

Particolarmente amato dal pubblico transalpino - che di solito è pronto ad osannare gli idoli di casa ma è restio a concedersi ai campioni stranieri - “Foggy” è l’unico pilota ad essersi aggiudicato almeno un titolo iridato in quelli che un tempo erano i più importanti Campionati del mondo riservati alle moto a quattro tempi. Ovvero: TTF1, Endurance e Superbike.

Oltre ad aver dominato la SBK con la Ducati negli anni Novanta vincendo quattro titoli iridati (1994, 1995, 1998, 1999) e stabilendo il record di vittorie assoluto (59) solo recentemente battuto da Jonathan Rea, Carl Fogarty si è imposto in tre edizioni del Campionato del mondo TTF1 con una VFR750R RC30 della Honda Britain (1988-1989-1990). Nel 1992 invece, ingaggiato una tantum dalla Kawasaki-France, si è laureato Campione del mondo Endurance con la ZX-R 750 assieme a Therry Rymer, imponendosi alla 24 Ore di Le Mans, a quella di Liegi a Spa-Francorchamps , al Bol d'Or, alla 6 Ore di Phillip Island e alla 6 Ore della Malesia.

Ritiratosi dalla scena nel 2000 da Campione del mondo in carica per i postumi di una caduta rimediata al GP d’Australia, “Foggy” (che di recente è diventato nonno…) non ha mai interrotto i contatti nel mondo selle corse, ricprendo anche il ruolo di team manager per la Petronas, che ha partecipato con la FP1 tre cilindri a quattro edizioni, dal 2003 al 2006, del Mondiale Superbike.

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