23 March 2023

GS 350 Lesmo: la Laverda mai nata

Presentata al Salone di Milano del 1985, la sportiva equipaggiata con un tre cilindri 2 tempi a V di 90° non entrò mai in produzione

A metà degli anni Ottanta la Laverda non sta attraversando un bel periodo. Alcune scelte imprenditoriali poco felici ed il calo delle vendite nel settore delle 125 stradali, ultimo segmento di mercato a reggere ancora le sorti della Casa di Breganze, l’hanno portata verso l’amministrazione controllata. Piero Laverda, ormai solo al timone dell’azienda, chiede ai suoi tecnici nuovi progetti per attirare nuovi investitori. Uno sforzo disperato e coraggioso che porta alla presentazione, al Salone di Milano del novembre 1985, addirittura di quattro modelli: la GS 125 Lesmo, azzeccato restyling della monocilindrica a due tempi LB Uno, la piccola OR 50 Atlas da Enduro e la sua “sorella maggiore” OR 600, ma soprattutto la sportivissima GS 350 Lesmo. É su quest’ultimo modello che si concentrano le attenzioni degli appassionati, specie i diciottenni che all’epoca possono guidare solo moto di cilindrata inferiore a 350 cc e ai quali non par vero di avere un’alternativa alla Yamaha RD 350 di importazione parallela.

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La GS 350 Lesmo ha una linea aggressiva ed equilibrata. Il suo motore è un tre cilindri due tempi a V di 90° (un cilindro è verticale e gli altri due sono paralleli al terreno) raffreddato a liquido che si ispira a quello della Honda NS400F presentata l’anno prima. Ha misure di alesaggio per corsa di 52,4x54 mm, la lubrificazione separata, l’avviamento elettrico, il cambio a sei marce ed è accreditato di 55 CV a 9.250 giri. Anche la ciclistica è di prim’ordine: telaio doppio trave scatolato in alluminio, imbullonato alla parte posteriore ottenuta per fusione, sospensioni Marzocchi, freni a disco Brembo da 260 mm con pinze a doppio pistoncino, ruote da 16” (anteriore) e 18” (posteriore) come si usava sulle sportive dell’epoca. La Laverda annuncia la vendita per la fine del 1986 a circa sette milioni di lire. Ma il successivo piano di industrializzazione si rivela più costoso del previsto e mal si concilia con la difficilissima situazione finanziaria dell’azienda, prossima alla chiusura. La GS 350 Lesmo resterà così il sogno irrealizzato di molti diciottenni dell’epoca.

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