13 April 2023

Monza come non te l'aspetti

In occasione della seconda prova del Campionato Italiano di Prima categoria per le classi 250 e 500 a Monza del 1948, a causa del circuito inagibile, si optò per una soluzione di fortuna...

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Bandirola, in azione con la Gilera 4 cilindri che corre in classe 500, segna il giro più veloce, ma poi è costretto al ritiro

Domenica 20 giugno 1948 è in programma a Monza la seconda prova del Campionato Italiano di Prima categoria per le classi 250 e 500. Cinquantamila persone si danno appuntamento al Parco della ex Villa Reale, ma trovano una sgradita sorpresa: la gara è denominata Circuito di Monza, ma l’autodromo è inagibile perché è ancora un campo ARAR, cioè un deposito di residuati bellici alienati. Al suo posto è stato disegnato un percorso stradale di 4 km, ricavato dai viali e dalle stradine del parco, che scontenta pubblico e piloti e che la cronaca di Motociclismo definì: “un anello tutt’altro che asfaltato, con strade piuttosto brutte di fondo, troppo polverose e troppo scarsamente difese contro la possibilità d’invasione.” In pratica, come testimonia la foto che vede Bandirola in azione nella gara della 500 con la Gilera 4 cilindri, il pubblico è comodamente seduto ai bordi della strada, mentre la sicurezza è affidata ai Carabinieri che presidiano la curva con il moschetto... appoggiato all’albero. E i box? Sono i camion delle squadre, che vede ancora Bandirola parlare con Tenni, comodamente seduto sul cassone del camion della Moto Guzzi.

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